lunedì 5 dicembre 2016

Ho fatto un sogno

Stanotte ho fatto un sogno… ho sognato che le italiane e gli italiani avevano alzato la testa e con una botta di dignità avevano deciso che volevano vivere diversamente. Ho sognato che gridavano che erano stanchi di una politica che dal dopoguerra ha annichilito la voglia di crescere ed espandersi, non solo economicamente, di questo paese. Ho sognato che ci alzavamo la mattina con la voglia di andare a lavorare perché ci sentivamo trattati come persone, e il lavoro, pur amandolo, ci lasciava il tempo per dedicarci anche ad altro, a nutrire i nostri hobbies e a vivere l’amore. 

Ho sognato che le italiane e gli italiani iniziavano a guardare oltre il proprio orto e scoprire che l’altro non è un concorrente, ma può essere un collaboratore di un progetto che ci rende tutti più felici e benestanti. E anche se dobbiamo competere, lo facciamo con onestà e trasparenza.

Ho sognato che votavamo persone che ci invitavano a costruire un progetto politico-culturale del paese che fosse a lunga gittata e che sapesse anche farci un po’ sognare, che garantisse a tutte e a tutti, di tutte le età, “pane e rose”.

Ho sognato che giravamo per le strade del paese, dalla città più grande al paese più piccolo, e respiravamo un entusiasmo, una voglia di mettere a frutto i nostri talenti, i nostri doni. Di essere donne e uomini generativi per noi e per la società. Insomma di costruire e seminare, anche per dei frutti che forse non vedremo mai.

Ho sognato che non avevamo paura di tutto, di osare modelli nuovi o pensare un modo diverso di fare economia.

Svegliarsi dai sogni che ci fanno sentire bene è sempre un rischio. Ma voglio correrlo, perché sempre penso che dalle macerie può nascere un sogno, dalla polvere un nuovo progetto. 

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