Mentre leggevo il libricino di Antonietta Potente, Vestire gli ignudi, mi ha colpito una frase sul restituire dignità, o meglio riconoscere la dignità di ognuno e mi ha fatto pensare a come mi sento interrogata dalle migliaia di persone in cammino, che arrivano ai nostri confini scappando da ingiustizie, che non sono solo loro, e non mi chiedono solo risposte concrete e assistenziali, ma mi chiedono di condividere un sogno di un mondo migliore, un desiderio profondo di pace, una nostalgia di bene che ci abita. Per noi, donne e uomini tecnologizzati, che abbiamo dimenticato la potenza del desiderio e della passione, loro ce lo ricordano, ci aiutano a recuperare la sete di un mondo più sorerno e fraterno, il sogno di una società dove tutte e tutti possiamo vivere e vivere bene.
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