“La vita si muove per una passione, non per dei doveri o
per delle imposizioni,e la passione si accende per una bellezza.” Giovanni
Vannucci
La bellezza e' il fil rouge delle attività che il Circolo DonneMujeresWomen
ha scelto per quest'anno. Bombardate da tutte le parti dal tema della crisi,
abbiamo sentito il bisogno di educare i nostri occhi e il nostro sguardo a
scorgere la bellezza che ci circonda, nonostante sembri ci sia un disegno per
dissimularla, mascherarla, sedarla.
L'articolo è stato pubblicato su Comune-info
L'articolo è stato pubblicato su Comune-info
Il nostro circolo femminile
DonneMujeresWomen è nato, qualche anno fa, da un'inquietudine per le diverse
realtà che le donne vivono nel mondo (da qui il nome in più lingue) e un desiderio
di complicità fra noi, perché solo restando unite possiamo fare in modo che
tutte, possano godere dei diritti e delle opportunità in un clima di equità.
“La bellezza salverà il mondo”...
scrive Fedor Dostoevskij. La bellezza da anima alle cose, sento io. Quando,
nella nostra vita, lasciamo poco spazio alla passione, al desiderio e a tutto
ciò che ci nutre in modo profondo, è più difficile cogliere la bellezza. Abbiamo bisogno di poesia nella nostra vita e
non solo di cose organizzate ed efficienti. “Bread and roses” (pane e
rose) gridavano gli operai in sciopero nel 1912 negli Stati Uniti: uno
stipendio dignitoso ma anche tempo per vivere la passione nella vita.
Desiderare la bellezza non è ritirarci o estraniarci dal mondo e dalle sofferenze che ci sono;
ma abitare la nostra storia con la fiduca che ci può essere sempre un angolo di
bellezza da cui trarre nutrimento. La bellezza è anarchica perché non si lascia
imbrigliare o controllare: emerge dove vuole, da spazi e momenti che sembra
impossibile possano generarla.
La bellezza non si trova solo in ciò che è buono, non è
solo armonia, non è un ordine che si controlla. La bellezza che stiamo
cercando è un colore, un evento, una persona, un gesto, una parola che ci
ricordi che in noi vibra una sete di infinito, di orizzonti immateriali, di
nostalgie. La bellezza può emergere da un luogo che è brutto, perché accade ciò
che narra il poeta Antonio Machado “Creí mi hogar apagado y revolví la
ceniza... Me quemé la mano.” (Credevo il mio fuoco spento, e rigirai le cenere
e mi bruciai la mano): la brace, come la bellezza, può essere invisibile,
eppur esserci. Perché si sveli, serve la nostra azione: simbolicamente, dobbiamo
“rimestare la cenere”.
Ci
sono luoghi e situazioni che sono brutti perché sono indegni dell'essere umano.
E lì la bellezza è latitante. Sono non-luoghi, perché manca il riconoscimento
della dignità, manca l'anima e la relazione, è assente la narrazione calda di
corpi e cuori consapevoli e appassionati. Come abitare questi spazi di bruttezza
senza farci annichilire o contaminare troppo?
Abbiamo anche voluto disegnare e rappresentare la bellezza
nello spazio sacro che è il mandala, durante un bellissimo laboratorio
condotto dalla D.ssa Annalisa Ippolito, su "Il femminile e l'arte del
mandala: la celebrazione del bello tra archetipi, spiritualita' e
natura" (www.mandalaweb.info).
Un mese dopo abbiamo incontrato una teologa, Antonietta Potente (suora
domenicana), per farci accompagnare a toccare la spiritualità della bellezza. E
si, la bellezza ha in sé una sua spiritualità, perché, se colta, ci mette in
contatto con il mistero della vita e con la nostra parte più profonda. Quella
parte che non si può possedere, ma solo abitare, gustare, vivere, esprimere e
condividere.
La
bellezza ci aiuta a trattare con l'anima della vita e a farlo con umiltà.
Cercare la bellezza con umiltà, vuol dire non avere un atteggiamento arrogante
verso la vita, verso il cosmo. Saper occupare solo il nostro spazio e non
quello degli altri e delle altre. La bellezza si mostra con più facilità a un
cuore poco preoccupato del proprio ego. Per accogliere il bello, dobbiamo fare
spazio dentro, diventare grembo di questo inedito, che è la bellezza.
Ciò
che desideriamo come Circolo DonneMujeresWomen, attraverso le attività che
proponiamo, è sintonizzarci con questa bellezza, educare lo sguardo, provare
sempre a rimestare la cenere sperando di bruciarci un po' le mani.
Buona
bellezza a tutte e a tutti!
"Le donne
hanno bisogno di sedersi in cerchio,
non perché hanno
bisogno di guarigione,
ma perché hanno
bisogno di rifornimento.
Le donne hanno
bisogno di andare in profondità.
Sedere in cerchio nutre l'anima."
Patrizia Morgante
(Grazie ad Annalisa Ippolito e
Barbara Durigon per il loro supporto affettivo ed editoriale, nella stesura
dell'articolo. Un testo è un po' come un parto, ha un suo tempo di gestazione
prima di vedere la luce. Per tutto c'è un tempo.)
Qualche suggerimento
bibliografico
Rubem Alves, Fuori dalla
bellezza non c'è salvezza, Passini Editore
Dossier Mosaico di Pace,
febbraio 2013 (www.mosaicodipace.it)
Benedetta Selene Zorzi (a
cura di), Plotino. La Bellezza, Garzanti Editore
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