giovedì 19 febbraio 2015

La spiritualità della bellezza


“La vita si muove per una passione, non per dei doveri o per delle imposizioni,e la passione si accende per una bellezza.” Giovanni Vannucci

La bellezza e' il fil rouge delle attività che il Circolo DonneMujeresWomen ha scelto per quest'anno. Bombardate da tutte le parti dal tema della crisi, abbiamo sentito il bisogno di educare i nostri occhi e il nostro sguardo a scorgere la bellezza che ci circonda, nonostante sembri ci sia un disegno per dissimularla, mascherarla, sedarla.
L'articolo è stato pubblicato su Comune-info



            Il nostro circolo femminile DonneMujeresWomen è nato, qualche anno fa, da un'inquietudine per le diverse realtà che le donne vivono nel mondo (da qui il nome in più lingue) e un desiderio di complicità fra noi, perché solo restando unite possiamo fare in modo che tutte, possano godere dei diritti e delle opportunità in un clima di equità.



            “La bellezza salverà il mondo”... scrive Fedor Dostoevskij. La bellezza da anima alle cose, sento io. Quando, nella nostra vita, lasciamo poco spazio alla passione, al desiderio e a tutto ciò che ci nutre in modo profondo, è più difficile cogliere la bellezza.  Abbiamo bisogno di poesia nella nostra vita e non solo di cose organizzate ed efficienti. “Bread and roses” (pane e rose) gridavano gli operai in sciopero nel 1912 negli Stati Uniti: uno stipendio dignitoso ma anche tempo per vivere la passione nella vita.



             Desiderare la bellezza non è ritirarci o estraniarci dal mondo e dalle sofferenze che ci sono; ma abitare la nostra storia con la fiduca che ci può essere sempre un angolo di bellezza da cui trarre nutrimento. La bellezza è anarchica perché non si lascia imbrigliare o controllare: emerge dove vuole, da spazi e momenti che sembra impossibile possano generarla. 



            La bellezza non si trova solo in ciò che è buono, non è solo armonia, non è un ordine che si controlla. La bellezza che stiamo cercando è un colore, un evento, una persona, un gesto, una parola che ci ricordi che in noi vibra una sete di infinito, di orizzonti immateriali, di nostalgie. La bellezza può emergere da un luogo che è brutto, perché accade ciò che narra il poeta Antonio Machado “Creí mi hogar apagado y revolví la ceniza... Me quemé la mano.” (Credevo il mio fuoco spento, e rigirai le cenere e mi bruciai la mano): la brace, come la bellezza, può essere invisibile, eppur esserci. Perché si sveli, serve la nostra azione: simbolicamente, dobbiamo “rimestare la cenere”.



            Ci sono luoghi e situazioni che sono brutti perché sono indegni dell'essere umano. E lì la bellezza è latitante. Sono non-luoghi, perché manca il riconoscimento della dignità, manca l'anima e la relazione, è assente la narrazione calda di corpi e cuori consapevoli e appassionati. Come abitare questi spazi di bruttezza senza farci annichilire o contaminare troppo?



            Abbiamo anche voluto disegnare e rappresentare la bellezza nello spazio sacro che è il mandala, durante un bellissimo laboratorio condotto dalla D.ssa Annalisa Ippolito, su "Il femminile e l'arte del mandala: la celebrazione del bello tra archetipi, spiritualita' e natura" (www.mandalaweb.info). Un mese dopo abbiamo incontrato una teologa, Antonietta Potente (suora domenicana), per farci accompagnare a toccare la spiritualità della bellezza. E si, la bellezza ha in sé una sua spiritualità, perché, se colta, ci mette in contatto con il mistero della vita e con la nostra parte più profonda. Quella parte che non si può possedere, ma solo abitare, gustare, vivere, esprimere e condividere.



            La bellezza ci aiuta a trattare con l'anima della vita e a farlo con umiltà. Cercare la bellezza con umiltà, vuol dire non avere un atteggiamento arrogante verso la vita, verso il cosmo. Saper occupare solo il nostro spazio e non quello degli altri e delle altre. La bellezza si mostra con più facilità a un cuore poco preoccupato del proprio ego. Per accogliere il bello, dobbiamo fare spazio dentro, diventare grembo di questo inedito, che è la bellezza.



            Ciò che desideriamo come Circolo DonneMujeresWomen, attraverso le attività che proponiamo, è sintonizzarci con questa bellezza, educare lo sguardo, provare sempre a rimestare la cenere sperando di bruciarci un po' le mani.



           

            Buona bellezza a tutte e a tutti!



"Le donne hanno bisogno di sedersi in cerchio,

non perché hanno bisogno di guarigione,

ma perché hanno bisogno di rifornimento.

Le donne hanno bisogno di andare in profondità.

Sedere in cerchio nutre l'anima."



Patrizia Morgante

(Grazie ad Annalisa Ippolito e Barbara Durigon per il loro supporto affettivo ed editoriale, nella stesura dell'articolo. Un testo è un po' come un parto, ha un suo tempo di gestazione prima di vedere la luce. Per tutto c'è un tempo.)




“Le donne che stanno bene con se stesse ridono molto, insieme alle altre o in solitudine, sopratutto quelle che raggiungono l'età matura.” Jean Shinoda Bolen





Qualche suggerimento bibliografico



Rubem Alves, Fuori dalla bellezza non c'è salvezza, Passini Editore

Dossier Mosaico di Pace, febbraio 2013 (www.mosaicodipace.it)

Benedetta Selene Zorzi (a cura di), Plotino. La Bellezza, Garzanti Editore

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