In dialogo con Matthew Fox sul suo libro ‘In principio era la gioia’ (Original Blessing)
“Mi sento più vicino a ciò che il linguaggio non riesce a esprimere”. Rainer Maria Rilke
L’incontro con Matthew Fox per parlare di uno dei suoi libri più famosi ‘In principio era la gioia’ si è svolto online alla fine di un corso di otto incontri sulla Spiritualità del Creato, tema trattato con perizia nel libro composto da più di 400 pagine, fitte e intense.
“E’ come se desse voce a cose, spazi, concetti che mi appartengono da sempre ma che non riuscivo a intercettare e a esprimere. La sua spiritualità mi fa respirare, non mi fa sentire sbagliata o indegna come alcune volte mi sono sentita nella comunità cattoliche.” Questo il commento di uno dei 20 partecipanti al corso, che si è svolto da maggio a luglio 2020.
Effettivamente, il libro, Matthew lo scrive dopo aver sperimentato nella sua storia la ferita che produce una teologia dualistica, frammentata e separata, centrata solo sul peccato e le sue conseguenze. Questa teologia della ‘caduta’, come la definisce Fox, viene diffusa a partire dal secolo IV da Sant’Agostino d’Ippona.
“L’archetipo della benedizione originaria è presente in diverse ere storiche attraverso gli scritti di Tommaso d’Aquino, Ildegarda de Bingen, Juliana di Norwich. Il passaggio verso l’oscurantismo e il patriarcato è stato causato dalla paura di ciò accadeva e la scienza non sapeva spiegare.” Forse ci ricorda ciò che stiamo vivendo con il Covid19?
Matthew Fox è un ex frate domenicano statunitense, dottore in teologia spirituale e autore di moltissimi libri. Una persona di un certa età ancora appassionata di scoprire altro nella ricerca teologica, bevendo dalle fonti dei mistici e delle mistiche, dalla ricerca scientifica e, non ultimo, dal contatto diretto con le popolazioni delle riserve indiane negli Stati Uniti.
“Tommaso d’Aquino inizia dall’universo e non dal peccato, come i nativi americani, il peccato è umano.”
Per Fox nella vita sono fondamentali due movimenti unitivi:
- Misticismo: inteso come la nostra personale esperienza del divino
- Profezia: inteso come la capacità politica del misticismo, l’impronta che lasciamo come persone responsabili e incarnate in una storia
Non esiste tra loro un bilanciamento perfetto, sono connessi; ma il secondo senza il primo non funziona, invece il primo senza il secondo può sussistere, anche se non produce un effetto completo e integrale.
La parola chiave nella spiritualità di Fox è ‘esperienza’. Ognuno di noi fa l’esperienza del divino, della fede: la religione dovrebbe aiutare a leggere e interpretare questa esperienza, senza volerla subito inserire in categorie già pre-esistenti. Questo provoca in alcuni soggetti l’annichilimento della propria fonte di vita, della propria creatività: fanno fatica ad adattarsi a schemi già conosciuti e abbandonano la ricerca profonda del divino in loro.
“Vedo una grande similitudine tra il pre-moderno e il post-moderno: la natura come essere unico, esplode l’interesse per la comprensione dell’universo e della scienza cosmologica. Le culture indigene sono immerse in questa spiritualità della creazione, noi le etichettiamo come ‘romantiche’, ma sono profonde proprio perché includono tutte le creature.”
Nel libro propone un percorso spirituale che si snoda in 4 vie. Questo cammino è interconnesso: riconoscere dove ci si trova in un periodo della nostra vita ci può aiutare, secondo l’autore, a capire di cosa abbiamo bisogno e cosa verrà dopo secondo questo itinerario.
Le quattro vie sono (l’ordine è importante e non è casuale):
1. la via positiva: è il primo passo, caratterizzato dallo stupore e dalla meraviglia che deriva dalla contemplazione di ciò che ho ricevuto e di ciò che esiste. Il sottotitolo del libro, che richiama la versione inglese è Original blessing (Benedizione originale), proprio perché la prima cosa di cui abbiamo bisogno per vivere in modo integrale e felice è riconoscere la benedizione che siamo e nella quale siamo immersi, il cosmo. La benedizione si contrappone alla narrazione del peccato originale per mettere l’accento prima sulla dimensione positiva che ci prepara, ci rafforza ad accogliere la via negativa.
2. la via negativa: è la via del dolore, della morte, dell’abbandono, dell’oscurità e del lutto che fanno parte della vita. Essendo passati per la fase positiva abbiamo l’energia di lasciarci svuotare dal dolore, lasciarci trasformare senza opporre resistenza. Non si va in cerca del dolore per essere più santi: esso arriva perché è parte della vita in cui siamo inseriti. Questo svuotamento ci predispone a quella sensibilità necessaria a lasciare fiorire la nostra creatività e apprezzare quella degli altri.
3. la via creativa: è la via dove esprimiamo la bellezza attraverso il linguaggio più vicino a noi. Non si può vivere senza godere del bello e senza poesia. Sarebbe un’esistenza arida. Se abbiamo vissuto le due precedenti fasi, la creatività vorrà emergere come una forza dirompente e profondamente eloquente. Essere creativi, ci predispone alla generatività, alla fioritura per incidere nella realtà nella quale viviamo e trasformare le ingiustizie.
4. la via trasformativa: è la via che ci espone al di fuori di noi, ci invita a un impegno per cambiare (trasformare) la realtà dolorosa e ingiusta nella quale altri e altre vivono. Questa fase ci chiede di sentire la responsabilità per la costruzione del bene comune, di lasciarci toccare dal grido di chi non può vivere con pienezza la sua umanità.
Un vero e proprio progetto di vita! Ogni tanto dovremmo chiederci in quale fase sentiamo di stare e fare in modo di viverle tutte perché è la condizione, secondo Matthew Fox, per una vita di benessere integrale e profondo.
“Non si può negare il dolore ma non si deve perdere fiducia nella natura e nella grazia; è necessario non cedere al pessimismo dell’epoca. Non possiamo non vedere la realtà della pandemia, è seria e reale. L’umanità non può controllare tutto; si è rotta l’agenda dell’antropocentrismo derivata dall’Illuminismo. Questo virus è legato al riscaldamento globale, effetto del narcisismo della nostra specie.”
Matthew Fox è un personaggio che, nel panorama della nostra chiesa cattolica, o ami o rifiuti.
Io l’ho cercato in un momento che mi sentivo indegna e inadatta a una dottrina cattolica che mi offriva modelli che non mi appartenevano. Mi sentivo come se in questa Chiesa così moralistica non ci fosse posto per me, che mi sentivo eccedente una normalità che mi stava stretta.
I libri di Fox mi hanno aiutata a leggere la fede da un’altra prospettiva; nei suoi testi trovo parole che mi risuonano e mi danno un senso di appartenenza.
“La separazione dal cosmo come nostro utero è una grande ferita. Perdendo questa unione originaria di cui abbiamo nostalgia, maturiamo tante malattie e nevrosi. “
Mi colpì molto nel libro quando afferma che l’ideologia del peccato originale, come peso sulle esistenze delle persone, ha ‘generato’ individui a cui manca sempre qualcosa e che diventano assetati di amore, di attenzioni, di soddisfazioni esterne che spesso trovano nel consumo sfrenato o nel godimento di piaceri che non coinvolgono i desideri profondi.
“La cultura del peccato fa sorgere in noi il dubbio di essere sbagliati e non valere e chi ha il potere approfitta di questo per ‘venderci’ di tutto e farci smarrire la nostra libertà. Il capitalismo consumista si basa sull’ideologia del peccato originale: non abbiamo grazia dentro di noi e la compriamo fuori. Anche il patriarcato si nutre di questa ideologia del peccato: dobbiamo nutrire un sano maschile e un sano femminile.”
Fox ci invita con questo libro a cercare la sintonia tra il nostro movimento e quello del cosmo.
“Quando nasciamo abbiamo come un aquilone dorato con noi, la sapienza originale, la sfida della vita è di prendere questa tenda e espanderla come tenda della sapienza.”
In Italia esiste un’associazione culturale ‘Spiritualità del Creato’, nata per far conoscere la teologia spirituale e il pensiero di M. Fox attraverso incontri, corsi e la diffusione dei libri tradotti in italiano.
Per maggiori informazioni, potete visitare il sito: www.spiritualitadelcreato.it/
Visitate anche il sito di Matthew Fox www.matthewfox.org/
Nessun commento:
Posta un commento