Per chi come me si occupa di
comunicazione sociale, la realtà è un luogo privilegiato per prendere spunti e
idee creative per il proprio lavoro. È come un cantiere sempre attivo.
Qualche giorno fa ero seduta a un
tavolo di un ristorante con amici e ho sentito un bambino gridare e correre
verso i propri genitori con una mano stretta sulla fronte e un oggetto nell’altra
mano. Immediatamente ho dato per scontato che il bambino fosse caduto e si
fosse ferito, e che quella mano nascondesse del sangue. Al raggiungere la
mamma, il bambino, piangendo, grida “Mi
si è rotto il vetro del cellulare!”.
Posso immaginare il vostro volto aperto
a un sorriso che è un misto di ilarità e preoccupazione allo stesso tempo; è
quello che è accaduto a me e ai miei amici: siamo rimasti senza parole.