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mercoledì 10 novembre 2021

Sinodo: la voce alle escluse e agli esclusi

Un autentico cammino sinodale, a mio avviso, dovrebbe proprio partire dall’ascolto degli ‘esclusi’ e lasciarsi interrogare da loro. Con la consapevolezza che in gioco non c’è solo un cambiamento di metodo di partecipazione, ma anche una sfida di riforma strutturale della Chiesa.

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venerdì 23 ottobre 2020

Relazioni umanizzanti di fraternità e sororità

 Preferisco l’espressione ‘relazioni umanizzanti’ che ‘relazioni umane’. 

Il primo richiama un movimento, come una danza: talvolta si fanno due passi avanti, altri uno indietro. Le relazioni non sono mai statiche, e certe volte prendono una piega che non comprendiamo. Le relazioni sono fatte di energie che si incontrano, di corpi che si relazionano. Nella comunicazione interpersonale, la comunicazione verbale occupa il 20% del messaggio. Il resto del messaggio la persona lo riceve dal tono di voce, dal ritmo, dalla postura del corpo, dai silenzi, dalle espressioni facciali. Le parole arrivano alla nostra razionalità, l’80% del messaggio fatto da altri elementi, arriva alla nostra pancia, alla nostra affettività. È questa a determinare la nostra reazione o azione.




sabato 26 settembre 2020

Sororità è spingersi al di là di ogni confine


“La sororità mi fa pensare alle donne disobbedienti, come Carola Rackete o le deputate Usa contro Trump. Credo ci sia una connessione con il Cosmo che ci nutre, perché ci siamo sentite vittime come la Terra…la nuova cosmologia forse nascerà da questo nuovo modo di essere sororali, o sorerne”.

Articolo di Donne Chiesa Mondo

sabato 11 luglio 2020

Donna Economia: recensione del libro di Alessandra Smerilli

Cosa ha perso l’economia senza uno sguardo delle donne e sulle donne?

  • La società nei secoli ha spesso osteggiato, se non impedito, lo studio dell’economia alle donne
  • La visione nelle teorie economiche è spesso declinata al maschile, sviluppata da uomini per una società in cui il 50% sono donne
  • L’accesso al mercato per le donne è più difficile proprio per il loro genere di appartenenza; e quando sono inserite nel mercato lo sono a condizioni svantaggiose rispetto agli uomini
  • Il lavoro svolto dalla donne proprio nell’ambito della cura non è conteggiato nel PIL1, non è misurato, quindi non riconosciuto
  • Gli indicatori con i quali misuriamo l’economia sono indicatori pensati al maschile e non considerano la prospettiva e l’orizzonte valoriale delle donne e i loro bisogni
Leggi la recensione sulla Rivista digitale Terra e Missione

lunedì 1 giugno 2020

Storytelling: Tessiamo racconti e storie sui Social

Il mio intervento inizia dal 50' minuto. 

Il precedente intervento di Michele è molto interessante e vi invito ad ascoltarlo: ci parla di Storytelling


domenica 29 dicembre 2019

Comunicazione interculturale nella vita religiosa

Penso a un elemento del mio carisma che mi parla di interculturalità e provo a rispondere a questa domanda: qual è la cultura interculturale del mio istituto? Come viviamo noi questa dinamica?

Vivere l'interculturalità è un processo intenzionale che richiede un progetto comune. Non è qualcosa che si vive naturalmente come la multiculturalità.
È la creazione di uno spazio nuovo per il 'noi', che non appartiene a nessuna cultura in particolare, ma dove ognuna si sente a casa e può esprimere al meglio sè stessa senza pregiudizi e giudizi affrettati.

Ho mai fatto un’esperienza di inserzione in un contesto culturale diverso dal mio? Come mi sono sentita? Quali difficoltà ho riscontrato?

Ho mai vissuto l’esperienza in cui la mia cultura non era compresa? Come mi sono sentita? Cosa ho pensato?

Cosa mi risulta più difficile nella relazione con l’altra?

Cosa vorrei che si sapesse della bellezza della mia cultura?

Cosa mi fa soffrire delle generalizzazioni e dei pregiudizi verso la mia cultura di origine?

Riscontro nella mia comunità sottili forme di abuso di potere culturale?

(Intervento svolto il 28 dicembre presso la Congregazione delle Figlie di San Giuseppe del Caburlotto)
Per maggiori informazioni, contattatemi: patrizia.morgante@gmail.com; whatsapp 328 0722672

La sfida del digitale per formatrici e formatori nella vita religiosa

Chi sono le persone che entrano nelle nostre congregazioni oggi?
Siamo sicuri che la vita religiosa, i suoi formatori e formatrici, è abbastanza matura da gestire la relazione con i candidati digitali nati in un contesto di complessità completamente diverso da quello nel quale i formatori sono cresciuti e hanno sviluppato la loro vocazione? 

(Intervento al convegno internazionale dei Formatori/Formatrici della Famiglia Pallottina, settembre 2019)
Per maggiori informazioni, contattatemi: patrizia.morgante@gmail.com; whatsapp 328 0722672

La sfida della rete per la Missione della Vita Consacrata

Cosa mi attrae del mondo della comunicazione digitale? Cosa mi preoccupa?
Quali nuove opportunità ci apre il mondo digitale come umanità? Quali sfide ci pone?
Qual è il ruolo della vita consacrata nella rete digitale?
Come ‘fare casa e comunità’ nel mondo digitale?


Ci siamo mai posti queste domande? Quali risposte ci diamo? È necessaria una riflessione personale e comunitaria.

Il tema che svilupperò cercherà di offrire delle riflessioni per approfondire queste domande, con l’intento di interpretare il mondo che stiamo vivendo per trovare insieme delle risposte che aiutino ad abitare il mondo digitale come cittadine e cittadini digitali consapevoli e sapienti.

(Intervento svolto al Convegno annuale dell'Istituto per la Vita consacrata Claretianum, Roma 13 dicembre 2019)
Per maggiori informazioni, contattatemi: patrizia.morgante@gmail.com; whatsapp 328 0722672

domenica 10 novembre 2019

Ecologia Integrale e Donne

Sto preparando il mio intervento "Per me l'ecologia integrale è fare casa nel cosmo. 
Siamo imbevute di tempo cronologico lineare, ma le recenti ricerche nella fisica ci dicono che viviamo in una rete neuronale cosmica. Addirittura si parla di sincronicità delle particelle.
Quindi dobbiamo imparare a entrare nella dinamica profonda del Kairos. Il Kairos non lo puoi controllare ma puoi allenarti a essere attenta a coglierlo dentro di te e nella realtà. Perché la realtà è sempre più forte delle idee, ci ricorda Papa Francesco.
Le persone ci feriscono, ma allo stesso ci guariscono e ci sanano. A sanarci sarà anche il cosmo con tutti i suoi elementi."

Per saperne di più contattatemi in privato

lunedì 7 ottobre 2019

La voce dell’alterità al Sinodo Pan-Amazzonico


Tutto è connesso come se fossimo uno. Tutto è connesso in questa casa comune [1]

“Benvenute a casa sorelle!” Con queste parole Suor Jolanta Kafka, presidente della UISG[2] accoglie nella nostra sede, le Religiose che andranno al Sinodo. Sentiamo la nostra sede come la casa internazionale delle suore e, noi che vi lavoriamo, laiche e consacrate, siamo al servizio della loro missione. Prosegue Sr Jolanta “Noi donne facciamo missione a partire dall’interconnessione, da una visione olistica della pastorale. Il nostro apporto principale è la ‘comunione’: partecipate ai gruppi di lavoro creando comunione. Siate testimoni della vita dei vostri popoli; siate portatrici di una cultura della cura. Rimanete sempre in contatto con la vostra esperienza e la vostra terra e non ve ne dimenticate durante i lavori sinodali. Siate donne che generano legami di senso.”

domenica 28 aprile 2019

Contro la cultura dell'abuso

Sto leggendo questo libro dopo aver conosciuto Anna e dopo aver letto tanti articoli negli ultimi mesi su questo tema. Ogni tanto devo interrompere la lettura per la rabbia che sento nascermi dentro, per il peso che sento come cattolica per aver contribuito, con il mio silenzio e ingenuità, al protrarsi di una cultura dell'abuso e del nascondimento per salvare le apparenze. 

giovedì 30 agosto 2018

Comunicare per costruire una comunità globale


Per chi come me si occupa di comunicazione sociale, la realtà è un luogo privilegiato per prendere spunti e idee creative per il proprio lavoro. È come un cantiere sempre attivo.
Qualche giorno fa ero seduta a un tavolo di un ristorante con amici e ho sentito un bambino gridare e correre verso i propri genitori con una mano stretta sulla fronte e un oggetto nell’altra mano. Immediatamente ho dato per scontato che il bambino fosse caduto e si fosse ferito, e che quella mano nascondesse del sangue. Al raggiungere la mamma, il bambino, piangendo, grida “Mi si è rotto il vetro del cellulare!”.
Posso immaginare il vostro volto aperto a un sorriso che è un misto di ilarità e preoccupazione allo stesso tempo; è quello che è accaduto a me e ai miei amici: siamo rimasti senza parole.

giovedì 26 luglio 2018

Quanto sono social le suore?

La comunicazione ufficiale della Chiesa è molto più centrata sul ruolo dei sacerdoti e dei vescovi; la vita religiosa in generale è quasi assente, e quella femminile, pur rappresentando l’80% del mondo religioso, è praticamente invisibile. Nonostante i numerosi richiami di Papa Francesco nel sottolineare il ruolo significativo delle donne, la comunicazione istituzionale vaticana continua a mostrare un solo volto, quello maschile e sacerdotale. Questa realtà non ci scoraggia, anzi! Ci stimola a essere creative nel cercare tutte le vie possibili per raccontare la bellezza dell’azione delle Religiose nel mondo: donne come ponti di pace, come testimoni di amore, come protagoniste di una narrazione controcorrente, come curatrici di ferite esistenziali e sociali profonde.

lunedì 2 ottobre 2017

La Comunicazione e la vita religiosa: Serve uno zaino di competenze sulle tecnologie

Io credo che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in particolare con l’arrivo di internet negli anni 90, sia un passaggio che fa della nostra epoca un tempo unico. Sono dentro il mondo digitale come cittadina, lo abito per socializzare e per svolgere diligenze e commissioni che prima mi richiedevano operazioni che ora posso fare con un computer, una connessione internet e una carta ricaricabile.

Ho fatto del mondo digitale anche una scelta professionale in un ambito specifico, come la vita religiosa femminile: convinta che siamo figlie e figli di un Dio profondamente comunicativo, ma non arrogante. Se non avesse avuto una grande fiducia nelle sue creature, non avrebbe lasciato che altre e altri scrivessero dell’esperienza umana di Gesù.

Io sento che fare comunicazione è entrare un po’ in questa fatica di Dio di avvicinare le persone, toccarle nel cuore e farle innamorare sempre più dell’umanità, con tutte le sue contraddizioni.

Leggi l'intervista sul sito SoloTablet


martedì 23 giugno 2015

La Bellezza della Vita consacrata



Di cosa ci parla oggi la scelta della Vita consacrata? Cosa dice alle donne e agli uomini di oggi?

La Bellezza è il tema scelto dal nostro Circolo Donne come fils rouge per quest'anno sociale di incontri e iniziative. Lo abbiamo scelto a livello personale ma anche comunitario. La storia ci interpella a scorgere e a “scrutare”[1] la bellezza e, dalla storia, prendiamo spunti: il 2015 è l'Anno che Papa Francesco, sollecitato dalla Congregazione per la Vita consacrata e le Società di Vita apostolica (CIVCSVA), ha voluto “consacrare” al tema della Vita consacrata.
Ci arriva un messaggio di bellezza da questo spazio, da quest'opzione di vita? Ciascuno e ciascuna, potrà rispondere secondo la propria esperienza e sarebbero risposte molto diverse le une dalle altre. Io credo che in questa scelta che profuma di consacrazione a qualcosa di alto, di profondo, di intenso e di radicale abiti una bellezza incarnata nell'umanità, con tutti i limiti e le risorse che questo comporta. Negli ultimi anni siamo venuti a conoscenza di tante ferite dentro la Chiesa cattolica, ma questo non toglie che, in luoghi feriti dalla violenza, i religiosi e le religiose rappresentano una presenza nuda e disarmata per l'umanità che ha sete di speranza e di Buone Notizie.  

Riflettendo, laicamente, sui consigli evangelici

“Oso pensare che Dio sorrida per gli incredibili, per i figli (e figlie) che fanno voto di vastità.” Don Angelo Casati, Il sorriso di Dio, ilSaggiatore

Riflettere sul tema per scrivere questo contributo, mi ha portato a fare sintesi di qualcosa che mi abita dentro da sempre: la similitudine tra vita laicale e Vita consacrata (VC), o meglio le assonanze che si possono individuare soprattutto parlando dei consigli evangelici. Questa riflessione non può essere separata dalla mia storia di vita, professionale e personale: sin da bambina sono stata impegnata in parrocchia e nei movimenti ecclesiali, come educatrice e come animatrice; questo seme è maturato nel tempo verso una fede sempre più adulta e profonda, fino a scegliere questo ambito anche professionalmente. Oggi sono una donna laica che lavora in una Congregazione religiosa internazionale: questo dato informa tutto il mio essere e, quindi, anche la lettura che, dei voti, faccio a partire da questa speciale visione e prospettiva.

giovedì 4 giugno 2015

Un'esperienza di formazione e agggiornamento sulla Vita Consacrata: STUDIUM




E’ terminato da pochi giorni il secondo anno del Corso STUDIUM e sento il desiderio di “tirare le somme” di questo cammino fatto come laica, con tante consacrate e consacrati. Una valutazione è una parola un po' grossa, ma è ciò che faccio al termine di un cammino: cosa mi rimane dentro di questa esperienza?

martedì 14 aprile 2015

Siamo creature di un Dio comunicativo



“Allora comincio a scrivere, solo per comunicare e trovare altre persone che facciano lo stesso e scrivendo o no, intravedano ciò che vogliono dalla loro vita, dalal realtà in generale; sappiano descrivere davvero ciò che amano di più e ciò che, pur non amandolo, lo considerano, rispettano e se ne prendono cura.”
(Antonietta Potente, op Umano più umano, Le Piagge)

Siamo figlie e figli di un Dio creativo e innamorato dell'umanità, un esperto di comunicazione, diremmo oggi. L’incarnazione è l’esempio più alto di comunicazione, come desiderio di relazione, di incontro, di prossimità. Il Vangelo, una scuola di Comunicazione 2.0: frasi spot, parabole e simbologie, immagini evocative, silenzi e l’impiego attento del corpo, la cura dei dettagli.
Per noi cristiani, quindi, usare le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione, dovrebbe essere naturale, parte integrante della nostra evangelizzazione. Entrare in sintonia con la comunicazione di Gesù, ci consente di imparare ad abitare il silenzio, come luogo sacro di comunicazione profonda. Fare del silenzio abitato e consapevole il criterio ermeneutico dell’evangelizzazione 2.0; ecco il nostro specifico: bucare il rumore con il silenzio che è ascolto attento.

martedì 24 marzo 2015

Vita è comunicazione: donne consacrate 2.0


Intervista a Suor Pina Riccieri, suora paolina, formatrice e autrice di testi sulla formazione e comunicazione digitale


 “La Rete è uno spazio di libertà e di responsabilità: è necessario formare ai media attraverso i media per favorire la crescita delle persone attraverso modalità collaborative e cooperative...”

Il mondo digitale è ormai una realtà consolidata. È un nuovo spazio da abitare, di cui è necessario apprendere il linguaggio e le regole per socializzare. È digitale, non virtuale, ci ricorda suor Pina Riccieri più volte. È una realtà tremendamente concreta per molti e molte e che incide sulla nostra vita off line.
Questo vale anche per la vita religiosa: donne e uomini, presenti nel web per incontrare le persone e evangelizzare; sollecitati dal Papa e dai media vaticani, ad abitare con consapevolezza il nuovo spazio digitale. I sentimenti dei consacrati e delle consacrate verso il web 2.0 oscillano dal rifiuto e paura (perché, di fatto, non si conosce e quindi l'atteggiamento è pregiudiziale) a una presenza significativa, quasi a giungere a forme di dipendenza che incidono sulla vita della persona e della comunità alla quale appartengono.