E’ terminato da pochi giorni il secondo anno del Corso
STUDIUM e sento il desiderio di “tirare le somme” di questo cammino fatto come
laica, con tante consacrate e consacrati. Una valutazione è una parola un po'
grossa, ma è ciò che faccio al termine di un cammino: cosa mi rimane dentro di
questa esperienza?
Ho imparato
tante cose, ma più che un'esperienza intellettuale, mi rimane dentro un'eco
bella, umana e spirituale, della pluralità e ricchezza dei carismi e della gioia
di condividerli. Ho conosciuto di più la Vita consacrata, tra codice e
magistero: una scelta che ha senso perché dice, anche a noi laiche e laici, di
qualcosa che non cambia, che è quella divinità che ci abita, di cui non siamo
sempre consapevoli e grati.
Quante
risonanze dentro di me quando sentivo parlare i professori e le professoresse
al corso! Eppure, mi dicevo, io non sono una consacrata! Ma tante cose parlano
dell'umano che ci abita e quindi ci appartengono a tutte e a tutti. Alcune
lezioni mi lasciavano silente per la loro profondità, continuavo a riflettere
sui loro echi per tutta la settimana seguente.
Questi due anni mi hanno
accompagnata a scoprire una mia forma particolare di “consacrazione”; mi sono
domandata: quali elementi della vita consacrata e dei consigli evangelici
potevano portare qualcosa di bello alla mia vita di laica? Ho iniziato a
inserire piccoli dettagli che, oggi, posso dire che nutrono di spiritualità la
mia vita.
Lavoro da diversi anni con gli
Istituti di Vita Consacrata e ho assorbito una desiderio di bello e di armonia,
di vita regolare ritmata tra contemplazione e missione che, ormai, mi
appartiene. Lavorare in questo ambito è una grazia, perché seppur nell'umiltà
di un lavoro semplice, senti che stai contribuendo a qualcosa di più grande che
non è la somma dei compiti portati a termine. Collaborare fianco a fianco con
le religiose, nel mio caso, è un nutrirsi di una tensione spirituale che da
spessore a ciò che faccio.
Credo sia
stato un bel contributo anche ciò che ho potuto offrire io nel dialogo con le
religiose e religiosi presenti: molti si stupivano della mia presenza e mi
facevano domande. Questo apre nuovi cammini di collaborazione.
Il contatto
con tanti ufficiali del Dicastero, ha demolito i pregiudizi che avevo sulla burocrazia
e la formalità di un Dicastero come il vostro: ho scoperto che ci lavorano
persone normali e appassionate, che desiderano veramente camminare insieme ai
tanti consacrati e consacrate del mondo, consapevoli dei cambiamenti in atto e
delle nuove esigenze che maturano, soprattutto tra le nuove generazioni.
Vivere il
secondo anno di corso nel mezzo dell'Anno dedicato alla Vita consacrata è stato
ancor più interessante, perché abbiamo vissuto in diretta l'entusiasmo e
l'ansia per le celebrazioni, e approfittato di incontri speciali.
Ricordo ancora il primo giorno
di due anni fa quando Suor Nicla Spezzati e il Cardinal Prefetto João Braz de
Aviz, dandoci il benvenuto, ci dissero: “Qui siete una famiglia, una
comunità, alimentate il vostro essere comunità, non solo per imparare ma per
essere.”
Mi sono sentita che stavo al posto giusto al momento giusto,
anche se indossavo un paio di jeans un po' strappati in mezzo a tanti abiti
puliti e perfetti!
Patrizia Morgante
Informazioni sul Corso STUDIUM:
www.congregazionevitaconsacrata.va/content/vitaconsacrata/it/pubblicazioni/studium.html
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