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venerdì 23 ottobre 2020

Relazioni umanizzanti di fraternità e sororità

 Preferisco l’espressione ‘relazioni umanizzanti’ che ‘relazioni umane’. 

Il primo richiama un movimento, come una danza: talvolta si fanno due passi avanti, altri uno indietro. Le relazioni non sono mai statiche, e certe volte prendono una piega che non comprendiamo. Le relazioni sono fatte di energie che si incontrano, di corpi che si relazionano. Nella comunicazione interpersonale, la comunicazione verbale occupa il 20% del messaggio. Il resto del messaggio la persona lo riceve dal tono di voce, dal ritmo, dalla postura del corpo, dai silenzi, dalle espressioni facciali. Le parole arrivano alla nostra razionalità, l’80% del messaggio fatto da altri elementi, arriva alla nostra pancia, alla nostra affettività. È questa a determinare la nostra reazione o azione.




domenica 29 dicembre 2019

Comunicazione interculturale nella vita religiosa

Penso a un elemento del mio carisma che mi parla di interculturalità e provo a rispondere a questa domanda: qual è la cultura interculturale del mio istituto? Come viviamo noi questa dinamica?

Vivere l'interculturalità è un processo intenzionale che richiede un progetto comune. Non è qualcosa che si vive naturalmente come la multiculturalità.
È la creazione di uno spazio nuovo per il 'noi', che non appartiene a nessuna cultura in particolare, ma dove ognuna si sente a casa e può esprimere al meglio sè stessa senza pregiudizi e giudizi affrettati.

Ho mai fatto un’esperienza di inserzione in un contesto culturale diverso dal mio? Come mi sono sentita? Quali difficoltà ho riscontrato?

Ho mai vissuto l’esperienza in cui la mia cultura non era compresa? Come mi sono sentita? Cosa ho pensato?

Cosa mi risulta più difficile nella relazione con l’altra?

Cosa vorrei che si sapesse della bellezza della mia cultura?

Cosa mi fa soffrire delle generalizzazioni e dei pregiudizi verso la mia cultura di origine?

Riscontro nella mia comunità sottili forme di abuso di potere culturale?

(Intervento svolto il 28 dicembre presso la Congregazione delle Figlie di San Giuseppe del Caburlotto)
Per maggiori informazioni, contattatemi: patrizia.morgante@gmail.com; whatsapp 328 0722672

La sfida del digitale per formatrici e formatori nella vita religiosa

Chi sono le persone che entrano nelle nostre congregazioni oggi?
Siamo sicuri che la vita religiosa, i suoi formatori e formatrici, è abbastanza matura da gestire la relazione con i candidati digitali nati in un contesto di complessità completamente diverso da quello nel quale i formatori sono cresciuti e hanno sviluppato la loro vocazione? 

(Intervento al convegno internazionale dei Formatori/Formatrici della Famiglia Pallottina, settembre 2019)
Per maggiori informazioni, contattatemi: patrizia.morgante@gmail.com; whatsapp 328 0722672

La sfida della rete per la Missione della Vita Consacrata

Cosa mi attrae del mondo della comunicazione digitale? Cosa mi preoccupa?
Quali nuove opportunità ci apre il mondo digitale come umanità? Quali sfide ci pone?
Qual è il ruolo della vita consacrata nella rete digitale?
Come ‘fare casa e comunità’ nel mondo digitale?


Ci siamo mai posti queste domande? Quali risposte ci diamo? È necessaria una riflessione personale e comunitaria.

Il tema che svilupperò cercherà di offrire delle riflessioni per approfondire queste domande, con l’intento di interpretare il mondo che stiamo vivendo per trovare insieme delle risposte che aiutino ad abitare il mondo digitale come cittadine e cittadini digitali consapevoli e sapienti.

(Intervento svolto al Convegno annuale dell'Istituto per la Vita consacrata Claretianum, Roma 13 dicembre 2019)
Per maggiori informazioni, contattatemi: patrizia.morgante@gmail.com; whatsapp 328 0722672

domenica 28 aprile 2019

Contro la cultura dell'abuso

Sto leggendo questo libro dopo aver conosciuto Anna e dopo aver letto tanti articoli negli ultimi mesi su questo tema. Ogni tanto devo interrompere la lettura per la rabbia che sento nascermi dentro, per il peso che sento come cattolica per aver contribuito, con il mio silenzio e ingenuità, al protrarsi di una cultura dell'abuso e del nascondimento per salvare le apparenze. 

lunedì 28 gennaio 2019

#GMCCSS2019 Cosa possiamo imparare dalla rete per costruire comunità?



“Siamo membra gli uni degli altri” (Ef 4,25). 
Dalle social network communities alla comunità umana

Il 24 gennaio, giorno in cui si ricorda San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, Papa Francesco ha reso pubblico il suo annuale messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che, quest’anno, ci celebrerà il 2 giugno 2019. Il tema scelto già a settembre 2018 recita così “Dalle social network communities alla comunità umana”.

Desidero condividere alcune riflessioni che la lettura delle parole di Papa Francesco mi ha provocato. Oggi il ruolo che la comunicazione sociale gioca è molto importante e non si può essere analfabeti: il digitale ci circonda come un vero e proprio continente e ci abita, come un tessuto connettivo, una seconda pelle (talvolta non solo metaforicamente); e la sua cultura permea la nostra società globale.

giovedì 26 luglio 2018

Quanto sono social le suore?

La comunicazione ufficiale della Chiesa è molto più centrata sul ruolo dei sacerdoti e dei vescovi; la vita religiosa in generale è quasi assente, e quella femminile, pur rappresentando l’80% del mondo religioso, è praticamente invisibile. Nonostante i numerosi richiami di Papa Francesco nel sottolineare il ruolo significativo delle donne, la comunicazione istituzionale vaticana continua a mostrare un solo volto, quello maschile e sacerdotale. Questa realtà non ci scoraggia, anzi! Ci stimola a essere creative nel cercare tutte le vie possibili per raccontare la bellezza dell’azione delle Religiose nel mondo: donne come ponti di pace, come testimoni di amore, come protagoniste di una narrazione controcorrente, come curatrici di ferite esistenziali e sociali profonde.

martedì 23 giugno 2015

Riflettendo, laicamente, sui consigli evangelici

“Oso pensare che Dio sorrida per gli incredibili, per i figli (e figlie) che fanno voto di vastità.” Don Angelo Casati, Il sorriso di Dio, ilSaggiatore

Riflettere sul tema per scrivere questo contributo, mi ha portato a fare sintesi di qualcosa che mi abita dentro da sempre: la similitudine tra vita laicale e Vita consacrata (VC), o meglio le assonanze che si possono individuare soprattutto parlando dei consigli evangelici. Questa riflessione non può essere separata dalla mia storia di vita, professionale e personale: sin da bambina sono stata impegnata in parrocchia e nei movimenti ecclesiali, come educatrice e come animatrice; questo seme è maturato nel tempo verso una fede sempre più adulta e profonda, fino a scegliere questo ambito anche professionalmente. Oggi sono una donna laica che lavora in una Congregazione religiosa internazionale: questo dato informa tutto il mio essere e, quindi, anche la lettura che, dei voti, faccio a partire da questa speciale visione e prospettiva.

giovedì 4 giugno 2015

Un'esperienza di formazione e agggiornamento sulla Vita Consacrata: STUDIUM




E’ terminato da pochi giorni il secondo anno del Corso STUDIUM e sento il desiderio di “tirare le somme” di questo cammino fatto come laica, con tante consacrate e consacrati. Una valutazione è una parola un po' grossa, ma è ciò che faccio al termine di un cammino: cosa mi rimane dentro di questa esperienza?