Scarica il programma
Español
English
domenica 6 novembre 2016
Costruire spazi di senso per la difesa e la promozione dei Diritti Umani
Questa riflessione prende vita
qualche giorno dopo la morte dell’ex Presidente Azeglio Ciampi, e impiegare
come titolo di questo articolo una sua frase, mi sembra un segno di gratitudine
a un uomo che ha saputo camminare con autenticità in questa storia.
Per queste osservazioni che
seguono prendo spunto dalla mia partecipazione, in qualità di facilitatrice, al
Convegno internazionale sui Diritti Umani promosso dalla Famiglia Domenicana a
Salamanca (Spagna), a settembre del 2016. È stato un onore e un grande
apprendimento accompagnare nei quattro giorni dell’incontro i 200 partecipanti della
Famiglia di San Domenico (suore, frati, laici e laiche, giovani), provenienti
da 50 paesi diversi e con impegni molto differenti tra loro nella difesa e
nella promozione dei Diritti Umani nel mondo. Lo chiamano “Processo Salamanca” (in memoria dell’impegno di Francisco de
Vitoria e altri Domenicani come Montesinos e Las Casas) questo tentativo di far
incontrare e lavorare insieme la dimensione intellettuale e di ricerca sui
Diritti Umani e la dimensione più operativa, che mobilita risorse concretamente
contro le numerose violazioni dei diritti, nei diversi luoghi del mondo. L’Ordine
domenicano ha accettato la sfida di voler conciliare testa e mani, cielo e
terra, mente e cuore: non è tempo per le frammentazioni, è necessario lavorare
in networking per favorire un
cambiamento significativo nella società e per creare quell’auspicata trasformazione
verso un benessere sempre più inclusivo e allargato.
Iscriviti a:
Post (Atom)