domenica 6 gennaio 2019
La parola alle donne
Sto leggendo un libro di uno stimato teologo: vado a vedere la bibliografia e gli altri titoli della collana editoriale e scorgo solo nomi di uomini tra i riferimenti. Francamente trovo questa cosa sempre più insopportabile. Noi donne siamo visibili quando siamo vittime di violenza, quando vinciamo nello sport (senza disturbare troppo la scena degli uomini maschi) o quando facciamo qualcosa di straordinario nella scienze (e veniamo dipinte come eccezioni), o nude davanti a una macchina; ma continuiamo a essere assenti/poco presenti nella riflessione sul quotidiano. Siamo assenti non perché non parliamo o scriviamo, ma perché si tende come "bias culturale" a dare la parola agli uomini, anche quando si parla di noi. Sarà che lavoro da tantissimi anni con le donne e questa situazione mi fa soffrire proprio per quel coraggio e spessore umano che tocco ogni giorno al loro fianco. Non sogno un mondo di donne, ma una società di donne e uomini maturi e in grado di reggere il confronto e il dialogo a parità di condizioni.
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