Ieri sono stata all'Ambasciata di Francia presso la Santa Sede (l'Ambasciatrice è una donna!) per ascoltare la teologa Anne-Marie Pelletier. E' vero che ci piacciono le persone che confermano le nostre opinioni e francamente è ciò che ho provato ieri, perché talvolta ci si sente poco supportate. Faccio eco di ciò che mi ha colpito e che penso profondamente: La chiesa maschile ha un serio problema con la sessualità. Nei secoli si sono fatti discorsi pseudo-teologici proprio per tenere le donne escluse.
Noi donne dobbiamo fare attenzione quando ci adulano troppo (il famoso genio femminile! E quello maschile non esiste?) perché è un modo per tenerci buone e non ascoltarci. Siamo una categoria a parte o forse dobbiamo puntare a quella uguaglianza degli esseri umani di cui si parla nella Bibbia? Noi donne o siamo madri o siamo modelli di donne vergini come Maria. Perché tante donne si sentono invece umiliate e maltrattate in questo campo ristretto? Se si sacralizza il sacerdozio presbiterale a discapito di quello battesimale, si crea una sottocategoria, che è quella laicale, e quindi delle donne, che non possono accedervi perché donne. Perché Dio parla uomo. Tante donne, come me, non accettano più questa lettura, perché il Mistero che ci abita la rifiuta dal profondo delle nostre viscere e la nostra intelligenza intellettuale si sente offesa. Invito le donne tutte a prendere la parola e raccontarsi come donne al plurale e non come Donna. E basta di ascoltare chiunque che parli di noi e non con noi, che sia anche Papa Francesco che stimo tantissimo.
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