#genderfobia
Sto leggendo e riflettendo molto sul tema del "genere", soprattutto
perché, mi sembra, si sia creata una specie di bolla di disinformazione
che sta santificando l'argomento come la cosa più importante di cui
parlare dall'ambone della Chiesa. Io preferirei che si gridasse, con la
stessa energia, la vergogna per la povertà e la mancanza di solidarietà,
ma, si sa, la sessualità è un tema caldo e privilegiato campo di
mobilitazione per una parte della Chiesa. Sento
che questa maglietta (è evidentemente una foto ritoccata) rappresenti
bene la doppia morale che fa scendere in piazza (anche simbolicamente)
alcuni dei custodi della morale cattolica (che siedono anche in
parlamento). La doppia morale porta a essere integralisti su un dover
essere astratto e disincarnato, ma molto morbidi sulla propria condotta
di vita. Direi che la doppia morale ci fa vivere frammentati, scissi.
Ciò di cui oggi abbiamo bisogno è creare ponti di dialogo su posizioni
diverse, perché nessuno detiene la verità, la si può
avvicinare/sognare/approcciare solo insieme.
martedì 23 giugno 2015
All'anima della crisi!
“L'arte delle domande,
l'arte delle storie, l'arte delle mani: sono tutte il frutto di qualcosa, e
questo qualcosa è l'anima. Ogni volta che alimentiamo l'anima, è garantita una
crescita.”
Clarissa Pinkola Estés
La Bellezza della Vita consacrata
Di cosa ci parla oggi la scelta della Vita consacrata? Cosa
dice alle donne e agli uomini di oggi?
La Bellezza
è il tema scelto dal nostro Circolo Donne come fils rouge per quest'anno
sociale di incontri e iniziative. Lo abbiamo scelto a livello personale ma
anche comunitario. La storia ci interpella a scorgere e a “scrutare”[1]
la bellezza e, dalla storia, prendiamo spunti: il 2015 è l'Anno che Papa
Francesco, sollecitato dalla Congregazione per la Vita consacrata e le Società
di Vita apostolica (CIVCSVA), ha voluto “consacrare” al tema della Vita
consacrata.
Ci arriva un messaggio di bellezza da questo spazio, da
quest'opzione di vita? Ciascuno e ciascuna, potrà rispondere secondo la propria
esperienza e sarebbero risposte molto diverse le une dalle altre. Io credo che
in questa scelta che profuma di consacrazione a qualcosa di alto, di profondo,
di intenso e di radicale abiti una bellezza incarnata nell'umanità, con tutti i
limiti e le risorse che questo comporta. Negli ultimi anni siamo venuti a
conoscenza di tante ferite dentro la Chiesa cattolica, ma questo non toglie che,
in luoghi feriti dalla violenza, i religiosi e le religiose rappresentano una
presenza nuda e disarmata per l'umanità che ha sete di speranza e di Buone Notizie.
Riflettendo, laicamente, sui consigli evangelici
“Oso pensare che Dio sorrida per gli incredibili, per i
figli (e figlie) che fanno voto di vastità.” Don Angelo Casati, Il sorriso di
Dio, ilSaggiatore
Riflettere sul tema per scrivere questo contributo, mi ha
portato a fare sintesi di qualcosa che mi abita dentro da sempre: la
similitudine tra vita laicale e Vita consacrata (VC), o meglio le assonanze che
si possono individuare soprattutto parlando dei consigli evangelici. Questa
riflessione non può essere separata dalla mia storia di vita, professionale e
personale: sin da bambina sono stata impegnata in parrocchia e nei movimenti
ecclesiali, come educatrice e come animatrice; questo seme è maturato nel tempo
verso una fede sempre più adulta e profonda, fino a scegliere questo ambito
anche professionalmente. Oggi sono una donna laica che lavora in una
Congregazione religiosa internazionale: questo dato informa tutto il mio essere
e, quindi, anche la lettura che, dei voti, faccio a partire da questa speciale
visione e prospettiva.
giovedì 4 giugno 2015
Un'esperienza di formazione e agggiornamento sulla Vita Consacrata: STUDIUM
E’ terminato da pochi giorni il secondo anno del Corso
STUDIUM e sento il desiderio di “tirare le somme” di questo cammino fatto come
laica, con tante consacrate e consacrati. Una valutazione è una parola un po'
grossa, ma è ciò che faccio al termine di un cammino: cosa mi rimane dentro di
questa esperienza?
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