Incontrare e parlare con un’eremita è un desiderio che si
andava nutrendo in me già da qualche anno. L’occasione è arrivata attraverso
un’amica e sorella (come le migliori cose arrivano sempre attraverso una
relazione) che mi ha proposto di andare a incontrare Antonella Lumini,
un’eremita urbana che vive al centro di Firenze. La decisione interiore per il
sì è arrivata nel momento stesso in cui me lo ha proposto.
sabato 7 novembre 2015
domenica 27 settembre 2015
Fare anima: fare spazio alla spiritualità
Fare anima è aiutare la nostra storia a entrare dentro la
vita profonda, abitare la dimensione mistica del nostro essere. Dopo aver letto
alcune interpretazioni sulla nostra società liquida e opulenta, ho sentito che
potevo dare un contributo proprio “facendo
anima”.
sabato 12 settembre 2015
Gender tra eresia e profezia
#genderfobia
“Alcuni pensano che certi
simboli valgano solo per le donne e altri, soprattutto quelli contenuti nei
miti, valgano solo per gli uomini. Ma, in fondo, rappresentano tutti forze di
immensa energia creativa presenti in ogni psiche. Anche se ci sono stati alcun
attributi umani assegnati al mascolino e altri al femminino, entrambi, e tutti,
hanno in realtà la loro dose completa di potenza, forza, ferocia, ricettività e
creatività.”
Clarissa Pinkola Estés in “I desideri dell’anima”
Oh my gender! Si è scatenata l’ironia sui social in queste settimane, in conseguenza della campagna
anti-gender attuata da una parte del mondo cattolico. La satira aiuta ad
abbassare la tensione e, spero, a fare da specchio a un’ansia collettiva che va
ricollocata in confini gestibili.
martedì 23 giugno 2015
#genderfobia
#genderfobia
Sto leggendo e riflettendo molto sul tema del "genere", soprattutto
perché, mi sembra, si sia creata una specie di bolla di disinformazione
che sta santificando l'argomento come la cosa più importante di cui
parlare dall'ambone della Chiesa. Io preferirei che si gridasse, con la
stessa energia, la vergogna per la povertà e la mancanza di solidarietà,
ma, si sa, la sessualità è un tema caldo e privilegiato campo di
mobilitazione per una parte della Chiesa. Sento
che questa maglietta (è evidentemente una foto ritoccata) rappresenti
bene la doppia morale che fa scendere in piazza (anche simbolicamente)
alcuni dei custodi della morale cattolica (che siedono anche in
parlamento). La doppia morale porta a essere integralisti su un dover
essere astratto e disincarnato, ma molto morbidi sulla propria condotta
di vita. Direi che la doppia morale ci fa vivere frammentati, scissi.
Ciò di cui oggi abbiamo bisogno è creare ponti di dialogo su posizioni
diverse, perché nessuno detiene la verità, la si può
avvicinare/sognare/approcciare solo insieme.
All'anima della crisi!
“L'arte delle domande,
l'arte delle storie, l'arte delle mani: sono tutte il frutto di qualcosa, e
questo qualcosa è l'anima. Ogni volta che alimentiamo l'anima, è garantita una
crescita.”
Clarissa Pinkola Estés

La Bellezza della Vita consacrata
Di cosa ci parla oggi la scelta della Vita consacrata? Cosa
dice alle donne e agli uomini di oggi?
La Bellezza
è il tema scelto dal nostro Circolo Donne come fils rouge per quest'anno
sociale di incontri e iniziative. Lo abbiamo scelto a livello personale ma
anche comunitario. La storia ci interpella a scorgere e a “scrutare”[1]
la bellezza e, dalla storia, prendiamo spunti: il 2015 è l'Anno che Papa
Francesco, sollecitato dalla Congregazione per la Vita consacrata e le Società
di Vita apostolica (CIVCSVA), ha voluto “consacrare” al tema della Vita
consacrata.
Ci arriva un messaggio di bellezza da questo spazio, da
quest'opzione di vita? Ciascuno e ciascuna, potrà rispondere secondo la propria
esperienza e sarebbero risposte molto diverse le une dalle altre. Io credo che
in questa scelta che profuma di consacrazione a qualcosa di alto, di profondo,
di intenso e di radicale abiti una bellezza incarnata nell'umanità, con tutti i
limiti e le risorse che questo comporta. Negli ultimi anni siamo venuti a
conoscenza di tante ferite dentro la Chiesa cattolica, ma questo non toglie che,
in luoghi feriti dalla violenza, i religiosi e le religiose rappresentano una
presenza nuda e disarmata per l'umanità che ha sete di speranza e di Buone Notizie.
Riflettendo, laicamente, sui consigli evangelici
“Oso pensare che Dio sorrida per gli incredibili, per i
figli (e figlie) che fanno voto di vastità.” Don Angelo Casati, Il sorriso di
Dio, ilSaggiatore
Riflettere sul tema per scrivere questo contributo, mi ha
portato a fare sintesi di qualcosa che mi abita dentro da sempre: la
similitudine tra vita laicale e Vita consacrata (VC), o meglio le assonanze che
si possono individuare soprattutto parlando dei consigli evangelici. Questa
riflessione non può essere separata dalla mia storia di vita, professionale e
personale: sin da bambina sono stata impegnata in parrocchia e nei movimenti
ecclesiali, come educatrice e come animatrice; questo seme è maturato nel tempo
verso una fede sempre più adulta e profonda, fino a scegliere questo ambito
anche professionalmente. Oggi sono una donna laica che lavora in una
Congregazione religiosa internazionale: questo dato informa tutto il mio essere
e, quindi, anche la lettura che, dei voti, faccio a partire da questa speciale
visione e prospettiva.
giovedì 4 giugno 2015
Un'esperienza di formazione e agggiornamento sulla Vita Consacrata: STUDIUM
E’ terminato da pochi giorni il secondo anno del Corso
STUDIUM e sento il desiderio di “tirare le somme” di questo cammino fatto come
laica, con tante consacrate e consacrati. Una valutazione è una parola un po'
grossa, ma è ciò che faccio al termine di un cammino: cosa mi rimane dentro di
questa esperienza?
giovedì 23 aprile 2015
Siamo energia che fluisce
I cambiamenti “nodali” e importanti della nostra vita
interiore, spesso, sono il frutto di un incontro “fortuito”: mi capita che, le
cose più belle e significative per me, arrivano quando non le cerco con ansia.
Così è successo con la Cromopuntura. Mi sono rivolta a un centro per cercare
una cosa e ne ho trovato un’altra: ciò di cui, con il senno di poi, avevo
realmente bisogno.
martedì 14 aprile 2015
Siamo creature di un Dio comunicativo
“Allora
comincio a scrivere, solo per comunicare e trovare altre persone che facciano
lo stesso e scrivendo o no, intravedano ciò che vogliono dalla loro vita, dalal
realtà in generale; sappiano descrivere davvero ciò che amano di più e ciò che,
pur non amandolo, lo considerano, rispettano e se ne prendono cura.”
(Antonietta
Potente, op Umano più umano, Le Piagge)
Siamo figlie e figli di un Dio creativo e innamorato
dell'umanità, un esperto di comunicazione, diremmo oggi. L’incarnazione è
l’esempio più alto di comunicazione, come desiderio di relazione, di incontro,
di prossimità. Il Vangelo, una scuola di Comunicazione 2.0: frasi spot,
parabole e simbologie, immagini evocative, silenzi e l’impiego attento del
corpo, la cura dei dettagli.
Per noi cristiani, quindi, usare le nuove tecnologie della
comunicazione e dell’informazione, dovrebbe essere naturale, parte integrante
della nostra evangelizzazione. Entrare in sintonia con la comunicazione di
Gesù, ci consente di imparare ad abitare il silenzio, come luogo sacro di
comunicazione profonda. Fare del silenzio abitato e consapevole il criterio
ermeneutico dell’evangelizzazione 2.0; ecco il nostro specifico: bucare il
rumore con il silenzio che è ascolto attento.
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